Gli anni ’60 del XX secolo sono contraddistinti da un grande progresso nell’esplorazione subacquea che diviene la premessa per l’infrastrutturazione degli abissi subacquei: trivellazioni per ricerche petrolifere e di gas naturale, posa di cavi per telecomunicazioni, costruzioni di piattaforme danno luogo al reclutamento di un gran numero di subacquei professionisti da parte delle aziende specializzate in lavori sottomarini.
Una delle più famose tra queste, la francese COMEX (Compagnie Maritime d’Expertise, per ovviare alla rottura degli orologi subacquei durante la decompressione nelle campane in cui il subacqueo respira miscele di ossigeno ed elio (dato che questo gas riesce a penetrare in spazi micrometrici tra cassa e guarnizione, ma non ne esce con altrettanta rapidità) chiede alla Rolex una soluzione tecnica in grado di ovviare al problema.
La soluzione adottata da Rolex consiste nel dotare le casse delle referenze 5513 adoperate fino a quel momento di un’apposita valvola di espulsione dell’elio, consistente in un pistone a molla munito di guarnizione o-ring, che durante la risalita consenta l’espulsione progressiva dell’elio senza rotture del vetro dell’orologio.
Il prototipo – approvato dalla Comex e ad essa esclusivamente riservato – assume la denominazione di ref. 5514. Nel 1967 il modello per Comex evolve significativamente e assume la denominazione di Sea-Dweller con contestuale assunzione del numero di referenza 1665.
Il movimento 1575 che lo equipaggia presenta il datario ad ore 3, ma il dato più spettacolare è l’incremento della resistenza alla profondità che passa a ben 500 m – 1650 ft, record di resistenza per l’epoca.
Questa prima produzione databile dal 1967 è definita dai collezionisti “patent pending” (in attesa di brevetto) facendo riferimento alla scritta che Rolex appone sul fondello.
Dal 1971 viene resa disponibile la versione del Sea-Dweller 1665 destinata al mercato.
La profondità è di 610 m -2000 ft, la grafica del quadrante nero opaco reca la scritta Sea-Dweller Submariner 2000 stampata in rosso e disposto su due righe.
Il vetro in plexiglas che equipaggia il modello è il magnifico e scenografico Tropic 39 a cupola, senza la lente magnificatrice già apparsa sul Submariner 1680.
Successivamente il quadrante adotta una grafica a scritte interamente bianche.