Alla fine degli anni ’60 si assiste ad una vera e propria esplosione di interessi e di iniziative economiche concernenti l’esplorazione sottomarina.
La costruzione di infrastrutture subacquee e di piattaforme marine offshore per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, lo sviluppo degli sport acquatici, l’addestramento militare delle forze speciali determinano un vistoso aumento di orologi subacquei professionali.
Gli appaltatori di lavori subacquei all’epoca potevano vantare migliaia di dipendenti e oltre un migliaio di uomini rana applicati ai settori industriali e commerciali.
Omega continua a sfruttare questa congiuntura di mercato – ove aveva già acquisito know how rivaleggiando con Rolex con il Seamaster 300 ref. 165.024.
Alla Fiera di Basilea del 1969 Omega lancia la nuova referenza 166.077 per la vendita al dettaglio che sarebbe partita nell’aprile 1971.
L’orologio progettato ha caratteristiche fortemente potenziate di impermeabilità (passa a 600 m), leggibilità, affidabilità, vanta un design innovativo e grintosissimo e fa capire subito al mercato che è destinato a diventare un orologio leggendario nel suo segmento.
Se ne accorge subito un testimonial di punta dell’epoca: l’avv. Gianni Agnelli – allora Presidente della Ferrari – ne compra subito un esemplare e lo indossa sopra il polsino della camicia, dando a questo modello un’immediata visibilità nel jet set internazionale e un’appetibilità che supera di gran lunga l’ambito professionale cui inizialmente è destinato.
Alcuni prototipi di questo modello si sono spesso visti con il calibro 1000, ma nell’equipaggiamento finale scelto da Omega, il movimento 1002 è stato adottato come standard.
Il 1002 è un movimento estremamente robusto, capace di 28.800 alternanze ora, di cambio istantaneo della data alla mezzanotte.